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Comportamento del gatto siberiano - Lo stress domestico Parte 1

Lo Stress Felino

Il gatto siberiano è uno splendido rappresentante della razza felina e come tutti i gatti ha bisogno di essere compreso nei suoi comportamenti. Non comprendere le esigenze del gatto siberiano porta il nostro amico a quattro zampe ad essere soggetto a stress e tensioni che in moltissimi casi degenerano in sintomi fisici quali la cistite idiopatica.

La causa principale dello stress per il gatto siberiano è la restrizione al suo normale comportamento felino e l’unico modo per evitarlo è capire profondamente il suo modo di comportarsi e di relazionarsi con l’ambiente, con gli altri animali e con l’uomo.

 

Bisogna tenere presente, come principio generale, che la salute fisica del gatto è strettamente correlata a quella emotiva. Per tale motivo dobbiamo conoscere i principi base dell’etologia felina:

  • bear gryllsI gatti sono dei survivalisti solitari, sono i Bear Grylls del mondo animale, ma non sono antisociali.
  • I gatti hanno un fondamentale bisogno di essere in controllo della situazione. Avete presente cosa succede se chiudete una porta? Il gatto vuole entrare proprio lì! E poi vuole riuscire… e poi rientrare… e così via. Se la porta invece è aperta non gliene importa nulla! Almeno così sembra a noi. Ma ovviamente quella porta aperta è per lui fondamentale, perché rappresenta una via di fuga.
  • I gatti devono avere accesso libero e immediato alle risorse chiave in ogni momento soprattutto i gatti siberiani.
  • I gatti hanno un comportamento limitativo per facilitare la cooperazione.
  • I gatti hanno l’abilità di evitare o schivare situazioni di stress potenziale. Ovvero un gatto non mangerà mai qualunque cosa gli viene posta davanti come un cane, perché il gatto è molto più suscettibile alle tossine nel cibo, mentre il cane riesce a gestire le tossine ingerite molto meglio.
  • Accesso ad aree private e recluse sono considerate positivamente dal gatto. Un gatto siberiano solo non è un gatto siberiano infelice.
  • I gatti vivono un gruppi ed esistono come società matriarcale al fine della riproduzione, le femmine rimangono in relazione una con l’altra, mentre i maschi si avvicinano solo per la riproduzione.

Questi principi si scontrano molto spesso con l’ambiente domestico ed il comportamento umano. Infatti:

  • Gli umani hanno il controllo delle risorse base del gatto per cui condividono la responsabilità della sopravvivenza.
  • Gli umani possiedono un gatto come fonte di compagnia e per questo pretendono dal gatto qualcosa in termini di interazioni sociali.
  • Gli umani hanno desiderio di strette interazioni fisiche e vedono il ritirarsi del gatto come malcontento, poiché, per quanto ci riguarda, una persona che resta isolata e lontana dagli altri è considerata come un povero eremita infelice o un disturbato antisociale.
  • Gli umani pensano che la compagnia sia cruciale per la felicità.
  • Gli umani prendono ripetutamente i gatti in braccio sollevandoli da terra e tenendoli stretti al petto in quello che credono sia una dimostrazione di affetto per il gatto. Questo comportamento è in effetti estremamente stressante per il nostro amico a quattro zampe visto che la loro indole evasiva innata gli suggerisce di scappare via, ed il fatto di essere bloccati, con le zampe che non toccano terra, gli crea una profonda tensione. Questa reazione può essere evitata solamente iniziando a maneggiare e prendere in braccio il gatto fin da cucciolo. In tal caso, il gatto non percepirà più l’essere sollevato da terra come situazione di potenziale pericolo e/o come mancanza di via di fuga e non sarà più stressato dall’essere preso in braccio.

Visto quanto detto sopra è facile capire che molto spesso il risultato dell’incontro tra il comportamento umano e quello felino è fonte di tensione continua per il gatto tanto che molti gatti domestici vivono in uno stato di stress costante.