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La diagnosi di FIP (Peritonite Felina Infettiva) è molto complessa e richiede un consistente numero di esami clinici e di test veterinari, tra i quali sicuramente il test per gli anticorpi verso il coronavirus felino: un test negativo esclude la FIP (se abbastanza sensibile).
Il Prof. Niels Pedersen, studioso da sempre della FIP presso l’Università della California a Davis, disse una volta “Ci sono più gatti morti di test per la FIP che di FIP stessa”.
Prendere una campione di sangue per il test è perfettamente sicuro, ma una diagnosi di FIP risulta spesso nell’eutanasia del gatto. Tutti i cosiddetti test per la FIP sono in realtà test per gli anticorpi verso il virus che può causare la FIP, il coronavirus felino (FCoV), o al massimo test per il virus stesso (PCR). Comunque molti gatti in perfetta salute o malati per cause non correlate alla FIP, sono positivi a questi test e possono essere mal diagnosticati come casi di FIP.
Un gatto sano non deve mai essere soppresso per un test positivo al coronavirus, anche se il test è chiamato erroneamente FIP test.
La FIP si manifesta quando il sistema immunitario del gatto reagisce inappropriatamente all’infezione del coronavirus felino. FIP è il nome della malattia, FCoV è il nome del virus. La maggior parte dei gatti semplicemente contrae il virus, lo diffonde per alcuni mesi, costruisce un’adeguata risposta immunitaria, elimina il virus e vive felicemente da quel momento in poi.
A volte, per qualche ragione sconosciuta che non comprendiamo pienamente, invece che eliminare il virus, qualche gatto sfortunato sviluppa la FIP.
Non lasciatevi ingannare dalla nomenclatura complessa, tutti i test immunoenzimatici sono mirati a titolare gli anticorpi contro il coronavirus felino. Nessuno di questi test immunoenzimatici può dirvi quanto sia virulento il virus, se il gatto sia attualmente infetto (solo il test tramite PCR è in grado di rilevare direttamente il virus tramite l’esame del suo DNA e quindi stabilire se il gatto è attualmente infetto) o se sia contagioso (solo 1 su 3 mediamente lo è). L’importante è scegliere un test che sia Affidabile, Specifico e Sensibile.
E’ inutile fare un test a meno che non dia risultati corretti e che le persone che lo eseguono non siano competenti. I test che danno falsi positivi e negativi sono più che inutili: sono dannosi. Uno scienziato ha dichiarato (Postorino-Reeves comunicazioni personali) di aver prelevato una serie di campioni, di averli suddivisi in 5 parti e di averli mandati a 5 laboratori ottenendo 5 risposte diverse.
Tramite test del DNA PCR che consente di rilevare direttamente la presenza del virus, piuttosto che gli anticorpi di risposta, è stato condotto uno studio che ha coinvolto 155 gatti, 7 cani e 29 persone più il personale medico di sostegno.
Il risultato dello studio è stato che ci sono 4 possibili esiti dopo l’esposizione al FCoV:
Inoltre:
Il FCov non si diffonde praticamente mai con la saliva, si trova esecreto solo nelle feci ed anche qui in maniera intermittente, per cui un test singolo sulle feci potrebbe essere inutile.
Per stabilire se un gatto sia libero dal FCoV occorrono o 5 test PCR negativi sulle feci a distanza di un mese uno dall’altro, o un titolo delle immunoglobuline inferiore a 10.
Per stabilire se un gatto sia portatore a vita bisogna ottenere test PCR positivi per un periodo superiore agli 8 mesi, in assenza di ulteriori fonti di contagio.
Mentre fino a qualche anno fa la FIP era completamente incurabile, adesso si iniziano a fare i primi passi avanti. L’introduzione dell’interferone felino omega (Virbagen Omega della Virbac) in alcune zone d’Europa ha provocato casi di remissione e di cura in alcuni soggetti malati di FIP. Inoltre nell’estate 2009, è stato pubblicato uno splendido articolo sul Journal of Feline Medicine and Surgery da parte del Prof. Al Legendre della Scuola Veterinaria del Tennessee, in cui viene riportato il successo nella cura di tre gatti malati di FIP non effusiva tramite l’uso del PI (Polyprenyl Immunostimulant) della Sass & Sass.
Nel frattempo le isole Falkland sono il primo pezzo di terra ad essere dichiarato “FCoV Free”, libero dal coronavirus. Tutti i gatti per entrare nelle Falkland devono avere un test immunoenzimatico negativo per il coronavirus.
© Cristina Meschini – I contenuti di questo sito “Allevamento del Gatto Siberiano SkyBerian’s” non possono essere riprodotti nemmeno parzialmente senza esplicita autorizzazione da parte dell’autore.
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